Il progetto non riempie con indifferenza un vuoto, la fabbrica in disuso; non tiene solo distinta la suggestione archeologica dall’attualità, ma cerca un rapporto dialogico tra i due sistemi chiamando a parteciparvi immagini essenziali della struttura urbana.
La forma schiettamente lineare è cresciuta a segmenti, segnata da differenti tecniche costruttive e da forme delle aperture che ricercano espressioni di senso diverse – finestre ad arco romanico da un lato, schematicamente lineari dall’altro, sfondamenti con grandi strutture ed altro ancora.
L’eterogeneità si dipana nella schiettezza tecnica delle coperture, a piloni con diramazione di puntoni ad ombrello (nel segmento più antico della fabbrica), e volta a botte ribassata, ampia e ariosa, sostenuta da travi tipo vierendel in cls.a con elementi molto snelli. Proprio nel carattere delle coperture il progetto trova il suo principio guida, quello di formare con i corpi da edificare, necessari e intensivi, un vuoto abitato espanso verso l’alto per farsi coronare dalla volta (e dalla sequenza di puntoni nel segmento minore), ricevendo luce, sole e ariosità: una nuova galleria civica.
La domanda programmata dal concorso mira alle quantità d’uso intensivo e con buone attrezzature aperte anche ai cittadini. La casa doveva ospitare 269 studenti (92 % in più dei 140 consigliati dall’esperienza), costruendo minialloggi per due o più studenti e una serie di spazi per attività comuni, avendo l’obiettivo di promuovere la socializzazione di studenti di varia provenienza, e lo scambio di cultura con la città storica, centro industriale di alto interesse artistico.
Il progetto dispone entro la vecchia fabbrica due nuovi corpi, che tra punti di frazionamento (scale e sicurezza) sono caratterizzati con luoghi di attività collettiva. I corpi sono staccati dall’involucro della vecchia costruzione – che è restaurato rispettando la sua originale storica eterogeneità – così guadagnando libertà nel ritmo delle aperture e nella logica costruttiva. Adotta una struttura semplice a setti murari e solai in laterizio, con economie che consentono dotazioni coibentanti efficienti nella tenuta termica e acustica. Il paramento esterno è in pannelli di compensato marino, fissati da chiodature a sparo alla rete di supporto dei serramenti. Tutto il resto è montato a secco. Verso la galleria mediana i minialloggi ed i luoghi di attività comune sono vetrati, per accogliere luce, anzi anche sole dai lucernai della grande copertura; di sera manifestando le presenze e le attività.
La galleria riceve carattere dalla serie di percorsi, ballatoi e ponticelli che sveltiscono le comunicazioni ed i servizi di socializzazione; si manifestano analoghi alle fondamenta lungo i canali: perciò l’immagine di continuità con l’ambiente urbano conferisce nella forma l’essenziale finalità di questa organizzazione della casa dello studente: una galleria civica.
Capogruppo Valeriano Pastor
con G. Berchicci, C. Castiglioni, M. Manzelle, M. Manzin, M. Michelotto, S. Paolini, B. Pastor, R. Vitiello