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Concorso di progettazione per una nuova sede IUAV nell’area dei Magazzini Frigoriferi a San Basilio, Venezia 1998
Tre gruppi di lavoro universitario con partecipazione pubblica dovevano essere dislocati in modo che nel pieno delle attività potessero operare senza interferenze e in condizioni di sicurezza: grandi aule e studioli per la ricerca dipartimentale, complesso di sale d’esposizione con ampio bookshop, grande auditorium suddivisibile in parti per differenti manifestazioni da svolgere anche contemporaneamente; e con tutto questo i servizi di ristorazione, sala conferenze e luoghi di riunioni seminariali. Una linea ordinatrice, costituita da una sequenza di scale, separa nello spazio e congiunge nel percorso distributivo tali gruppi di attività – ogni scala è alla leonardesca, vale a dire che ogni corpo è doppio e porta servizio sui due lati a livelli differenti, guidando i percorsi alla meta e garantendo la giusta portata per ciascuna in caso d’emergenza. Il rispetto rigoroso della regola di sicurezza ha indotto a costruire tale linea distributiva quale monstrum dei flussi di persone. Tale sistema mediano dà ordine ai flussi di persone, fornisce informazioni ed eroga energia portando sul tetto le centrali di produzione del calore e del freddo.
La struttura mediana è semplice: una doppia sequenza di pali in cls.a. regge le scale, porta i laboratori, le centrali d’energia, ed è fattore di stabilità nei collegamenti a ponti con i vari servizi. Lungo il perimetro tale struttura a pali sviluppa forme che giocano sul tema delle geometrie tettoniche della superficie rigata, conferendo connotazione architettonica all’intero sistema. La copertura dell’auditorium è una tenda a falde in cls.a. che scendono dal filo d’estradosso di una grande trave mediana (portante anche l’apparato di suddivisione della sala) ingobbita per uniforme resistenza: è un complesso sistema a curvature doppie, con emergenza lieve di una cupola, che per tale effetto si fa laica.
L’architettura segue un impulso d’estraniamento dall’idea corrente d’accordo ambientale, riferito al corpo urbano storico, alla venetianitas; tuttavia si rilancia nel tutto dell’ambiente edificato, nelle molteplici forme, cogliendo i caratteri locali nella loro estraneità: la macchina portuale, con le gru su rotaia e le sue navi sempre più paradossali.
L’estraniamento del progetto scansa il lessico storico, ma vuole cogliere, esaltare anzi, il senso della sua tettonica; la cui bellezza consiste nel fatto che l’equilibrio delle fabbriche sta sulla soglia del disequilibrio.
Design Group
Valeriano Pastor Project Leader
Roberto Di Marco
Giancarlo Rossi
Umberto Tubini
Silvio Paolini
Rosetta Bortolato
Maura Manzelle
Barbara Pastor
Laura Zampieri